lunedì 7 aprile 2008

I miei insegnanti

Il blog di John Otterstedt è ricco di parole che ricordano persone che hanno costituito un'ispirazione per l'autore.

Non mi piacciono tanto questi sbrodolii elogiativi, specialmente perché talvolta nascondono (o evidenziano) secondi intenti o li lasciano presupporre ai dietrologi.

Siccome però questo blog mi ha fatto pensare a quali sono le figure educative, i professori, che hanno segnato la mia crescita e forse anche hanno aiutato ad orientare la mia professione, e siccome non credo proprio che nessuno dei citati verrà mai a saperlo, mi lancio anch'io, come esercizio di memoria e gratitudine, in quest'impresa.

Prima di tutto, la mia maestra, Franca Brozzi. Una maestra come quelle di un tempo, materna, giusta, qualche volta severa, abbastanza giovane e moderna da capire che eravamo bambini di città e farci quindi provare i sapori della campagna, abbastanza all'antica dall'insegnarci l'italiano e la matematica come si deve. Ci ha lasciati qualche anno fa, ma nella mia vecchia stanza a casa dei miei, su una mensola, c'è la sua foto che mi saluta ogni volta che torno.

Alle medie: Ugo Nasuti, professore di educazione tecnica, che ci ha introdotti alla severità, alla precisione, alla puntualità; Franco Alfonsi, professore di educazione artistica, che ci ha fatto conoscere qualsiasi forma di arte mettendoci in mano gli strumenti per realizzarla.

Alle superiori: da qui in poi devo stare attento, perché alcuni di costoro sono stati o possono diventare miei colleghi, o comunque sono ancora in attività e potrebbero capitare da queste parti. Giovanni Bandieri mi ha fatto apprezzare il latino; Margherita Cassi qualche piccolo sprazzo di storia (e non era impresa semplice). Giannina Silva e Maria Teresa Pastorelli, con i loro metodi completamente diversi, i caratteri forse opposti, mi hanno fatto amare l'inglese, e dico amare. Il caro e compianto Gaetano Storiales il discorrere insieme di filosofia. Piera Berneri ci ha insegnato la letteratura italiana come qualcosa da scoprire, su cui lavorare e usare rigore e creatività; ci ha fatti sentire grandi.

All'università: Giulio Lugarini, senz'altro il migliore docente che mi sia capitato di incontrare, chiaro, preciso, lucido ed esigente. Vittorio Amar, anche lui eccezionale per chiarezza e precisione. Mario Casartelli, rigoroso, velocissimo, ma umano. Claudio Orzalesi, che ho avuto la fortuna di incontrare nella sua breve ultima parentesi di insegnamento, con un corso molto interessante e ben pensato. Il mio relatore, Massimo Pauri, di cui ricordo l'umanità, la classe, l'enorme cultura e preparazione.

Poi ci sono i docenti della SSIS e anche tanti... diciamo alcuni miei colleghi che costituiscono una fonte di ispirazione. Ma di questi non voglio parlare.

In che misura sono stati un'ispirazione? Non lo so, come si fa a quantificare? Certamente ricordando i loro nomi vedo di ciascuno un qualche aspetto che mi piacerebbe poter imitare o integrare nel mio modo di fare il mio mestiere.

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