Talia Carbis ha un interessante blog con tante risorse per chi usa Moodle.
In uno dei suoi diversi interessanti post, Talia spiega come l'e-learning possa con successo essere usato in classe. In classe, non solo per apprendere a distanza, come invece il termine e-learning spesso viene tradotto.
L'argomentazione che Talia dà di queste opportunità (che non sto a citare, basta andare al suo sito e si trovano qui), si basa su qualcosa che tanto spesso io, e penso non solo io, dimentico: ogni persona apprende in modo diverso. Se leggete il post, vi rendete conto che Carbis pensa e scrive in termini di persone che apprendono visivamente, auditivamente, cinesteticamente... Sulla base, cioè, di una classificazione propria di alcune teorie dell'apprendimento, che parlano di tre stili principali: quello visivo, quello auditivo e quello cinestesico.
Al di là delle teorie, che secondo me in questo ambito lasciano abbastanza il tempo che trovano, nel senso che ogni autore ha le proprie, spesso in contrasto o non del tutto armonizzabili con quelle del vicino di studi, credo che l'attenzione sugli stili cognitivi e di apprendimento dei nostri studenti sia un'attenzione che raramente facciamo la fatica di avere, e che invece risparmierebbe ai nostri studenti, e quindi a noi stessi, tanta fatica che invece facciamo nel lavoro quotidiano.
Detto questo, credo che abbia ragione Talia: la multimedialità, le potenzialità di internet e dell'e-learning possono essere utili per ogni stile cognitivo e facilitare il lavoro di tutti, se usate bene. Il problema è, come al solito, abituarsi...
martedì 15 aprile 2008
Elearning in classe e stili cognitivi
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didattica,
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