lunedì 24 marzo 2008

Mappe concettuali

Non le ho mai usate, perlomeno chiamandole così. Probabilmente si tratta della mia idiosincrasia verso le "mode" didattiche.

Ovviamente alla lavagna mi capita spessissimo di fare schemi che legano concetti in modo grafico, che organizzano i contenuti già incontrati e quelli ancora da affrontare secondo una certa logica (talvolta anche secondo diverse logiche contemporaneamente).

Nel blog di Kim Pericles si trova un post entusiastico su un nuovo servizio internet, chiamato mind42.com (in fase sperimentale "public beta") che permette di realizzare mappe concettuali interattive e collaborative da includere poi, eventualmente, in blog o altre presentazioni multimediali.

Vi è anche il link al suo sito didattico in cui mostra il servizio "in azione": una mappa concettuale sui disastri naturali, che, tra l'altro, io trovo piuttosto opinabile dal punto di vista logico e classificatorio... Questa è una delle mie perplessità non tanto sullo strumento "mappa concettuale", quanto piuttosto sul suo uso didattico "spensierato" che tanti propongono: è molto difficile trovare un punto di discrimine tra la libertà di organizzazione logica delle informazioni legata alle diverse facoltà e modalità cognitive di ogni persona, e l'anarchia logica che invece, soprattutto in certe discipline come quelle scientifiche, è da evitarsi: certi legami logici tra concetti esistono e vanno colti come sono.



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